LOOK OUT

Rosario Giuliani alto sax
Fabrizio Bosso trumpet and flugelhorn
Gianluca Petrella trombone
Pietro Lussu piano
Giuseppe Bassi bass
Lorenzo Tucci drums

 

Una delle linee guida del jazz contemporaneo consiste nel riportare alla luce, ricomponendole creativamente, importanti pagine di quel consistente patrimonio di composizioni e arrangiamenti di cui è costellato il cammino del jazz. Una dimensione espressiva evidenziata ad alto livello dal sestetto di giovani, ma già maturi musicisti, che fa il suo esordio in questo album. Un gruppo che dimostra di possedere il senso globale della storia del jazz, anche se i suoi componenti affondano le radici soprattutto nella tradizione boppistica e nelle esperienze degli anni ’60 che da questa derivano. La proposta musicale di “Look Out” non è dunque, nè potrebbe esserlo, un remake della musica di una delle formazioni storiche del jazz italiano ed europeo degli anni ’50 e 60: il quintetto (poi ampliatosi a sestetto con l’ingresso del trombonista
Dino Piana) di Gianni Basso e Oscar Valdambrini. Non vuole essere un remake perchè lo spirito che ha animato lo Schema Sextet era quello di catturare il sound inconfondibile di quelle formazioni per proiettarlo nella contemporaneità, re-inventandolo attraverso il diverso sentire del giovani musicisti di oggi. Non può nemmeno presentarsi come un’opera filologica perchè nessuno, ad eccezione di Rosario Giuliani, ha studiato i brani basandosi sull’ascolto della versione originale, laddove questa risultava incisa: la lacunosa discografia del gruppo non comprende infatti il repertorio integrale, per cui lo stesso Gianni Basso ha dovuto inviare a Giuliani le parti dei pezzi non registrati. Sono infatti sicuramente apparsi su disco soltanto Look Out, Young Man, Agitazione e Before Ten O’Clock, presenti sul GTA “Exciting 6” e realizzati nel 1970 (qualcuno azzarda anche l’ipotesi che si trattasse del 1967). E poi, Lotar e Like Someone In Love, che risalgono invece al 1959 e al famoso album Verve “The Basso – Valdambrini Quintet” nel quale suonavano il pianista Renato Sellani, il contrabbassista Giorgio Azzolini e il batterista Gianni Cazzola. Degli altri non ci risulta esistano incisioni, con l’eccezione di Bop’s Buddy, che con il titolo di Lunet dava il nome a un album del solo Gianni Basso. Un brano ribattezzato in quanto all’origine il pezzo venne fatto firmare, come le altre composizioni del sassofonista (anche quelle presenti in questo Cd), all’arrangiatore Attilio Donadio. Il lavoro di arrangiamento operato da Giuliani si è sviluppato soprattutto sul terreno delle riarmonizzazioni dei song e dei blues che costituivano il grosso del repertorio di Basso e Valdambrini, e sulla parte ritmica. Si è mantenuta invece l’alternanza tra parti all’unisono, call and response dei fiati e momenti di vera polifonia (spesso sul bridge delle forme song). L’aggiunta del piano elettrico e i colori afro-funk non deve sorprendere i cultori del gruppo storico, in quanto fa parte di una riuscita opera di re-invenzione, in cui si è mantenuto inalterato soltanto l’organico di partenza: i brani per quintetto sono infatti rimasti tali anche nella riscrittura operata da Giuliani. Alla fine ciò che conta è l’alto risultato musicale e artistico raggiunto da un autentico, affiatato gruppo, che ha avuto il merito di non guardare alla storia attraverso la sua strada maestra bensi volgendo lo sguardo verso una di quelle grandi, misconosciute proposte nate in quelle che, sul piano squisitamente storico, sono da sempre considerate le periferie
dell’impero jazzistico americano. Maurizio Franco, milano, marzo 2000

 

A leading direction of contemporary jazz lies in bringing up to light, after a basic creative revisiting, important pages from that huge heritage of compositions and arrangements which the march of jazz is studded. An expressive dimension at a high level pointed out by this sextet of young but mature musicians who debut here as a group. A band definitely showing up the knowledge, the global sense of the jazz history, even if the roots of its components are mostly in the bop tradition and in the experiences of 60’s and 70’s deriving from it. That’s why is not correct to consider the musical proposal of “Look Out” as a remake of one of the most famous Italian and European jazz combo of the 50’s and 60’s: the quintet (further known as sextet with the addition of trombone player Dino Piana) of Gianni Basso and Oscar Valdambrini. It cannot be a remake because the Schema Sextet has been inspired by the wish of capturing the unmistakable sound of those groups in order to project it in today’s reality, reinventing it through the diverse feeling of young contemporary musicians. It cannot even be defined as a philological work because, except for Rosario Giuliani, nobody of them have ever studied the tracks listening to the original versions: in fact, in the full of gaps discography of this group, we don’t find the entire live repertoire, and for this reason Gianni Basso in person had to send to Rosario Giuliani the scores for the tracks that were never recorded. The only ones ever appeared on vinyl are “Look Out”, “Young Man”, “Agitazione” and “Before Ten O’Clock” present on GTA “Exciting 6” released in 1970(or in 1967 as someone says), “Lotar” and “Like Someone in Love”, released in 1959 and included in the famous Verve album entitled “The Basso-Valdambrini Quintet”, in which played the pianist Renato Sellani, the double bass player Giorgio Azzolini and the drummer Gianni Cazzola. We don’t know of any other recorded piece ,except for Bop’s Bubby that, under the title of Lunet, gave the name to an album of Gianni Basso. This tune has been renamed because, as many other compositions of the saxophonist (also the ones included in this CD),it was signed by the arranger Attilio Donadio.
The arrangement work done by Giuliani, has been mostly concentrated on the reharmonization of the song and of the blues, which constituted most part of Basso and Valdambrini’s repertoire, and on the rhythmic patterns. On the opposite side, few changes has been made regarding the alteration between parties in unison, call and response of the wind instruments and moments of pure polyphony(quite often on the “bridge”).Fans of the original historical band don’t have to be surprised by the addiction of electric piano and some afro-funk colours, because all this is a well made reinvention, where only the original line-up is left unaltered: in fact, also after the re-writing made by Giuliani, we still find tunes for quintet. Finally, the most important is the musical and artistic result this authentic and very tight group has reached, thanks to their intuition of not looking to the most famous and visited jazz history, but concentrating their attention to the brilliant and almost unknown masterpieces bor in that area always considered the periphery of the American jazz empire.

Maurizio Franco, Milan , March 2000

SCHEMA RECORDS 2000

Artistic Producer: Nicola Conte @ Fez Studio
Executive Producer: Ed. Ishtar for Schema Records Recording Engineer: Tommy Cavalieri
Recorded December 6,7 8 – 1999 @ Studio Sorriso – Bari ..
Cover Design: Piergiorgio Capozza @ Fez Studio
Photography: Luca Giampetrozzi

Thanks: Gianni Basso, Franco Piana, Maurizio Franco, the FEZ staff -Filippo Bratta, Roberto D’Addabbo, Mario Mastropasqua, Chiara Campanile – Gerardo Frisina, Tommy Cavalier, Stefi, Francesca Gregori, Academia Romana di Musica, Saint Louis Music Center, Luca Gianpietruzzi, Luciano Vanni and Jazzit, Sergio and Sounds Jazz Club, Stefi, Gianni, Marina, Daniela, Angelo Bassi, Antonio D’Eliso, Alessia, Terry Landry and Rico International, Jean-Marie Hacquier, Jazz Hot, Yves Sportis.
Schema would like to thanks the wonderful musicians involved in this project and the whole Fez crew.

 

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